Villa Pavone insorge sui ritardi: “Inizia il tempo della contestazione”

Il presidente del Comitato, Simonella, accusa l’amministrazione ed elenca cosa manca (che era stato promesso)

TERAMO – L’inaugurazione della rotonda ipogea a Cartecchio non ha certo risolto i problemi del quartiere e la valutazione che il Comitato di quartiere, a un anno dalla nascita, non è certo benevola nei confronti dell’amministrazione. Lo sottolinea il presidente del Comitato, Massimiliano Simonella, nel tracciare un primo bilancio dei 12 mesi di attività della comunità che raggruppa le aree di Villa Pavone, Cartecchio, Viale Europa, Carapollo e Terrabianca.

I residenti lamentano ancora la mancanza di passaggi ciclopedonali in corrispondenza della grande rotonda, l’impossibilità per i pedoni di raggiungere il Cimitero comunale, il servoscala del sottopasso ciclopedonale di via Melozzi rotto dal primo giorno e mai riparato, con infiltrazioni, erbacce e rifiuti a popolare il passaggio, il sottopasso pedonale della chiesa mai realizzato, pubblica illuminazione incompleta, il servizio di trasporto pubblico urbano attivato dopo anni e subito sospeso, le fermate dell’autobus con pensilina e panchina mai realizzate.

Quanto poi agli spazi verdi, il campo di calcetto resta in sabbia nonostante sia disponibile tutto il materiale per il ripristino del fondo in erba e l’assenza totale di un’area verde attrezzata per lo svago di anziani e bambini, sfalcio della vegetazione spontanea inesistente e rotonda nei pressi della Vemac inutile e pericoloso.

Troppe volte ci siamo seduti intorno a  tavoli di discussione per ascoltare vane promesse che non si sono mai tradotte in fatti concreti e tutte le volte abbiamo atteso con la pazienza e l’educazione che ci contraddistingue. Ogni volta che viene fatto notare un problema inizia il balletto dello scarico di responsabilità tra questo o quell’altro ente. Adesso basta, il tempo delle parole buttate al vento è finito e inizia il tempo della contestazione – dice Simonella -. Critico fortemente il ritardo e in alcuni casi l’assenza del Comune di Teramo nell’area che rappresento come Presidente di Comitato di Quartiere e invito il Sindaco D’Alberto e gli assessori di riferimento a recarsi personalmente sul posto per constatare che quanto dal sottoscritto affermato corrisponde a verità oggettiva e non è frutto di sterile ed inutile polemica politica“.